Occhi spalancati. La stanza vuota e la mente troppo affollata per dormire.
Quando la notte porta consiglio, neanche uno sbadiglio e questo non è lo spiraglio che ti fa sentire meglio, come canta Meg.
Perchè quando di notte pensi, nel buio del tuo rifugio, nascosto da tutto e da tutti, tu ti analizzi. Analizzi la persona che sei, quello che hai fatto, cosa ti sta succedendo, come lo stai vivendo, come hai intenzione di affrontarlo. È in quel buio che vivi le guerre peggiori. Quelle che combatti con te stesso. Non esiste nemico peggiore. Non esiste persona più crudele e cruda. E non puoi negare quando ti trovi faccia a faccia con te stesso. Non puoi difenderti da te stesso. Non puoi motivare. Non puoi mentire.
Quasi non puoi vincere.
Ma se perdi contro te stesso, cosa ti resta da fare?
Puoi accettare la sconfitta, crogiolarti quasi in essa. Lasciarti andare, nel disprezzo verso te stesso. È come un fiume di inchiostro nero. Ti macchia delle tue colpe e ti paralizza.
Come si esce da questo nero? Non esistono via di fuga, oppure non le vedi?
Niente panico, più ti agiti, più affondi.
Questo è un eterno scontro, tra Dr Jakyll e Mr. Hyde. Giusto contro sbagliato. Ragione contro istinto.
Il problema è che entrambi sono te.
Fai un respiro profondo, tappati le orecchie con la musica, la notte non è il momento giusto per discutere di queste cose. È troppo buio.
La notte non sempre porta consiglio, a volte porta solo quesiti.
Mi consolo pensando che a volte è meglio una domanda interessante, che una risposta insoddisfacente.
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