sabato 22 marzo 2014

"Non ricordo di cosa stavamo parlando."






Il sole illumina la cucina,  ti riscalda pigramente, tu dai le spalle alla finestra. Parole svogliate aleggiano nell'aria. Una di queste attira l'attenzione, focalizza l'interesse dei presenti. Non riguarda nessuno ma è un catalizzatore. Le parole diventano incalzanti, appassionate, si susseguono una dietro l'altra. Poi ti fermi. E nel momento esatto in cui smetti di parlare, la conversazione termine. No, è meglio dire che viene troncata. Non c'è una risposta, non c'è un pensiero successivo.
Silenzio.
La mente è risucchiata in qualcos'altro. Le parole hanno smosso qualche pensiero recondito. E la mente è stata portata lì di forza.
È un viaggio.
Non vale la normale concezione del tempo, di collocazione nel tempo. Passato, presente e futuro si mescolano. Reale e immaginario si confondono. Frasi dette. Fatti mai avvenuti. Desideri covati. Ciò che è stato, ciò che è, ciò che poteva essere, ciò che potrebbe essere. Persone del presente che ti rimandano a quelle che hai incontrato. E tutto è nitido e avvolgente. 
E tu sei completamente lì.
Ma tu sei seduto ancora al tavolo, in cucina, con il sole che ti riscalda pigramente la schiena.
Alzi gli occhi e incontri lo sguardo di chi ti sta davanti. E capisci che anche lui è appena tornato dal suo viaggio.

"Non ricordo di cosa stavamo parlando"

Nessun commento:

Posta un commento