Odio i messaggi di attesa che ti propinano mentre attendi al telefono. Quelli del "Siamo spiacenti ma al momento le nostre linee sono occupate. Un nostro operatore si libererà al più presto. Attenda in linea!".
Quel "al più presto" è quantificabile in un'attesa che varia dai 7 ai 15 minuti. Una volta, credo addirittura di essere riuscita a sfiorare i 20.
Quel "al più presto" è quantificabile in un'attesa che varia dai 7 ai 15 minuti. Una volta, credo addirittura di essere riuscita a sfiorare i 20.
Quest'attesa è catalogabile in 3 fasi:
Fase snervante: l'orecchio è letteralmente incollato al cellulare, non troverai un minimo varco tra i due, tanto da arrivare a pensare che si tratti di un unico organo. L'udito è teso, ad afferrare ogni minimo rumore che sia diverso dalla musichetta di merda che stai ascoltando già da 5 minuti, e sai che, se la ascolterai per un secondo ancora, ti farà impazzire. L'occhio che inizia a pulsare a tempo con la lancetta dell'orologio che scandisce i secondi.
Fase apocalittica: "Che le piaghe d'Egitto si abbattano su di voi!" "Che il Karma vi perseguiti fino al momento del vostro ultimo respiro" "Che ogni porta sia chiusa quando starete per cagarvi sotto!" Grida, degne dei peggiori campi di battaglia, saranno intervallate a silenzi assoluti, di controllo. Ma l'unica cosa che sentirai sarà il messaggio registrato e la musichetta di merda. "Ho deciso, spacco tutto ora". La pazzia ti sta ammaliando.
Fase rinunciataria: sei spossato oramai, la lunga attesa, gli accessi di rabbia, ti hanno indebolito lo spirito. Si allontana il telefono, si ritorna a fare ciò che si stava facendo, si lascia in vivavoce per riflesso incondizionato, pur sapendo, in cuor tuo, che nessuno risponderà mai a quella chiamata.
E te ne dimentichi.
"Chi stavo chiamando? E perchè?"
Cadi nell'oblio.
- Pronto!
Una voce.
Da dove viene?
- Pronto mi sente?
Alla mia destra.
Mi volto c'è il cellulare.
Qualcuno mi ha risposto...
- Pronto..
- Salve sono Elena, codice 4rfz6, come posso aiutarla?
- Salve sono Ilaria, io non ho un codice... Io vengo da un mondo lontano... un tempo in cui gli essere umani creavano nuove vite, dando loro nomi veri. Quando le fredde macchine non si erano ancora impossessate dell'unica cosa che prova che siamo fatti ad immagine e somiglianza di Dio, affibbiando, a questi mezzi uomini, codici di serie."
- Mi scusi non la seguo. Posso aiutarla??
- C'è solo una cosa, a questo punto, che puoi fare per me...
- Allora?
- Dimmi... in che anno siamo?
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