sabato 28 giugno 2014

Pensieri




Non avere più bisogno di nulla se non della sua voce che mi culla dolcemente al buio e del calore delle sue mani che accarezzano ogni centimetro del mio corpo, ogni volta come se fosse la prima volta, come se avesse bisogno di riscoprirmi di nuovo, nonostante quelle stesse mani abbiano percorso e ripercorso centinaia, migliaia, milioni di volte il medesimo cammino.
Quel momento solo nostro, in cui esistiamo solo noi. Quando siamo solo occhi, cuore e pelle.
Paura, ansia, preoccupazioni spazzate via, annullate, non dalle parole, ma dai suoi occhi, occhi che parlano. Discorsi muti eppure mai stati così eloquenti.
Non lo so se le nostre vite sono intrecciate o destinate a toccarsi per poi separarsi, ma se anche così fosse, non mi interessa. Fino a quel momento, vorrei che mi tenesse in quel vuoto tra le sue braccia che così naturalmente riesco a riempire perfettamente.
Per adesso è tutto ciò che conta.

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