mercoledì 2 luglio 2014
Ansia divora
E come ad ogni partenza, non riesco a scrollarmi quest'ansia da dosso. L'ansia di dimenticare e lasciare qui qualcosa di importante e contemporaneamente quella di perdere il volo e non poter tornare indietro. Eppure non riesco a spiegarmi cosa sia, questa sensazione opprimente di caldo che mi trapassa il corpo, mi fa bollire la testa e mi preme sulle tempie; che mi fa sudare copiosamente, che sia caldo o freddo non importa, non è la temperatura, il fuoco è interno.
Perché?
Lascio di nuovo la mia famiglia, i miei amici, il sole. I sentimenti che provo sono così contrastanti da disorientarmi. Cosa provo realmente? Malinconia o rabbia? Voglia di restare o di scappare? Perdono verso questa terra o rancore? Non lo so, forse li provo davvero tutti.
E sono in ansia.
Ogni volta che ritorno o che riparto ho paura che le persone a me care si siano dimenticate di me o lo faranno ed ogni volta mi sorprende il modo naturale con cui le nostre vite, così lontane nel tempo e nello spazio, si riallacciano e si connettono senza problemi, come se l'ultima volta che ci siamo visti fosse stata il giorno prima.
Il tempo e la distanza che si annullano all'istante.
Eppure non è così.
Perché la vita qui va avanti, e lo farà senza di me. E lo stesso succederà a me.
Forse, ho solo paura del cambiamento.
Non ho problemi a percorrere nuove strade, ma il primo passo, il primo passo è quello che mi provoca lo sforzo maggiore, quello per cui le mie gambe diventano macigni, e spostare quella gamba è pesante.
L'ansia mi divora.
E sudo.
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