venerdì 7 febbraio 2014
Parole non dette 2. La vendetta
La cosa che più mi fa incazzare al mondo sono le parole non dette.
Ce ne sono di 2 tipi.
Quelle che lì per lì non ti vengono. Sei lì impalata a cercare la cosa giusta da dire, setacci ogni anfratto del tuo cervello, ma niente non ci sono, non le trovi! Alla tua chiamata risponde il silenzio più totale.
E poi magicamente appaiono, mentre sei sotto la doccia. Sono proprio le parole perfette, sono geniali. E nella testa parte il film, un remake della vicenda, con un nuovo copione e un finale alternativo, da cui ne esci vincitore. Gloria effimera, che ti fa sentire solo più idiota per non averci pensato prima.
Poi ci sono quelle che detesto di più, quelle che sono lì, girano e ronzano come api impazzite nella tua testa. Sono arrabbiate, sono pungenti e sanno fare male. Ma tu non le fai uscire. E vuoi sapere il perchè? Perchè non ne hai il coraggio. Quando stai per aprire la bocca, ti censuri, per non ferire, per non sembrare troppo cattiva, per non essere troppo cattiva, per non essere maleducata, per non essere piena di te.
Mai perchè non vuoi.
E a che pro poi? Per tornare a casa con quello sciame incattivito intrappolato in testa, il ronzio diventato un frastuono assordante che copra il rumore di tutti gli altri pensieri e ti tormenta, perchè per l'ennesima volta ne sei uscita sopraffatta. Perchè alla fine ti rendi conto che è di quello che si tratta, un'eterno cercare di affermare la propria superiorità.
E allora no.
Preferisco dirle quelle parole, non per dimostrare che sono migliore, infondo sono per "la pace nel mondo" e "ognuno è speciale a modo suo", quanto piuttosto per preservare la mia sanità mentale.
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