mercoledì 5 febbraio 2014

Pezzi




Un mio amico oggi mi ha detto "Credo che questo rapporto con Mara mi abbia snaturato. Se torno me, non lo permetterò più."


Conosco quella sensazione, snaturato rende bene l'idea, è come perdere la propria identità.
L'aver condiviso così tanto e così profondamente la tua vita con qualcuno, ti toglie la tua unicità.
Quando ne esci, ti senti la versione meno netta di te stesso, una sorta di ricordo non nitido. All'esterno per gli altri nulla è cambiato, sei sempre il solito, ma tu, dentro di te, lo avverti che in quegli anni la tua persona è stata mischiata con un'altra e quando finisce, è uno strappo. E gli strappi non sono mai nitidi, lasciano sempre spuntoni qua e là, pezzi persi.
Ecco perché si dice "ne sono uscito a pezzi". È molto più complesso di quanto sembri, non riguarda il dolore, significa ne sono uscita rotta, i pezzi sparsi in giro, e non sai se sono tutti lì o ne manca qualcuno, se sono tutti tuoi oppure no, se puoi ricomporre il puzzle come era prima.
 Forse dovresti  solo rinunciare a quel puzzle e costruirne uno nuovo, con i pezzi che ti rimangono. Ma allora, saresti costretto a buttare via dei pezzi, e a cosa rinunci? A quale parte di te stesso rinunci? Ma forse è solo la paranoia che ha preso il sopravvento, la cara, vecchia  paranoia.
In realtà se sei bravo abbastanza, riesci a costruire un nuovo puzzle e lo fai senza rinunciare a nessun pezzo.
Anzi, potrebbe capitare che non ti vada poi così male. Potrebbe essere persino migliore dell'originale. 

Se sei bravo abbastanza.

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