È da molto che non scrivo. In realtà, sono state parecchie le volte in cui ho desiderato condividere i miei pensieri. Ma poi non l'ho mai fatto.
Perchè?
Per la mancanza di consensi.
Il fatto è che mi sembrava di scrivere per uno schermo e basta. Come parlare in un luogo affollato ed essere ignorata.
Mi sembrava inutile. Come parlare al vento. Parole portate.
È che le persone come me, sono portate a ricercare perennemente il consenso.
Una pacca sulla spalla, un "Prendilo, ti sta bene", un "Stai facendo la cosa giusta". E ne sei così dipendente che a volte, pur di mantenere quel consenso, fai la cosa sbagliata. Nonostante in cuor tuo lo sappia.
Il consenso a tutti i costi.
Ma diciamoci la verità. Solo le persone deboli hanno bisogno di consensi. Solo chi non è sicuro di ciò che sta facendo. Chi non crede in sé stesso. E infine, chi sa che sta facendo la cosa sbagliata, ma non ha la forza di cambiare, allora cerca il consenso, per potersi poi giustuficare, per trovare conforto, per alleviare il senso di colpa
E allora per una volta non cerco il consenso di nessuno.
E nonostante nessuno mi stia leggendo continuerò a scrivere.
Non si sa mai che un giorno queste parole arrivino a qualcuno, trasportate dal vento che se le sta portando e quel qualcuno le senta davvero
.
Potrebbe non accadere mai.
O forse si.