domenica 6 aprile 2014

Fiducia



Perchè la fiducia è come un bagaglio. Le tue esperienze lo arricchiscono o lo svuotano. La vita ti porta ad incontrare persone e a vivere esperienze che ti danno oppure ti tolgono.
Altre, invece, ti depredano.
Queste ultime compromettono irrimediabilmente la tua idea di fiducia, la percezione di quanto puoi chiudere gli occhi e affidarti a chi ti sta difronte. Lacerano quel bagaglio.
Allora ti rendi conto che per quanto provi a riempirlo, e per quanto tu voglia, non ci riesci, perchè c'è quello strappo, a volte più di uno, da qualche parte, che fa cadere irrimediabilmente tutto.
A volte la percepisci per un po', la avverti, quasi pensi di poterla trattenere, ti illudi per un po'.
Ma poi precipita, attirata da quei buchi neri.
E allora, alle parole,tu sorridi, annuisci e fai finta di credere, eppure ti resta quel peso opprimente sul petto, quel senso di amarezza dentro.
L'amarezza di chi vorrebbe fidarsi eppure non ci riesce, perchè sa che alla fine, è sempre la stessa storia che si ripete.
Chi cerca di ricucire quegli strappi, finisce sempre per allargarli o per crearne di nuovi.

Lasciarsi andare



Un meccanismo inceppato. Una persona rotta. Un cuore che non sa più come funzionare. Una mente che cerca di difenderti. La compassione per sé stessi.

Quando niente ti scalfisce e poi tutto cambia.

Quel momento in cui lo senti che ti stai mettendo in una situazione difficile, ma non riesci a farne a meno. Come una falena con la luce.
Quando senti che stai bene, eppure avresti voluto che non fosse mai successo, per mantenere quel briciolo di pace interiore che con tanto sforzo hai cercato di costruire.
Quel momento in cui logica e sensazioni sono in conflitto.
Il freddo cervello che ti pone un freno, il caldo cuore che ti da la spinta.
Quando una carezza entra in contraddizione con un pensiero, quando un caldo tocco entra in contraddizione con un freno mentale.
Perchè non ti puoi lasciare andare, non del tutto.
Perchè se molli l'appiglio della logica, cadi. Un burrone nero, profondo, non ne vedi la fine e resti aggrappato con le dite. Ti sforzi. Non vuoi cadere. Lo sai che qualsiasi cosa ci troverai, l'impatto sarà forte.
E tu sei lì, penzolante nel vuoto, attaccato a quell'appiglio di ragione, i piedi nel vuoto e non sei pronto per lasciarti andare, ma sei stanco di reggerti.


martedì 1 aprile 2014

Relazioni speculari



È che le relazioni umane sono troppo complicate. E non esistono manuali o regole di comportamento che tengano, nessuno riuscirà mai a districarsi da questo intrico di emozioni, impulsi, nervi e immaginazione, aspettativa e fissazione. Perchè non importa chi sono le parti in causa. Le relazioni umane fanno male quando non sono paritarie. Quando ti avvicini troppo o troppo poco.Ti fidi troppo o troppo poco. Ti fai male o fai male.
Sono relazioni speculari. Due situazioni che esistono insieme: un lato forte, uno fragile; un lato carnefice, uno vittima.
Volere e ricevere, senza dare.
Dare senza ricevere e volere.
Ma che tu sia da un lato o dall'altro, fanno comunque male.
Due dolori diversi ma egualmente intensi.
Da un lato il senso di colpa, per il male che provochi, per il tuo egoismo. Il fatto di non poter fare nulla per smettere di provocarlo.
Dall'altro quello di sentirsi abbandonato, perso, come un pallone lasciato all'improvviso, trasportato dal vento. Dove stai andando?
E un po' per il bisogno di tamponare la propria coscienza, un po' per cercare di tamponare quel dolore non tuo, continui a trattenerlo. Ma non è giusto continuare a riafferrare quel pallone, a saltare. Alla fine non sono nemmeno salti, allunghi solo il braccio. Ma ogni volta sai che lo lascerai, lo mollerai perchè vuoi usare entrambi le mani ed ogni volta quel pallone subirà il distacco. L'abbandono.
Quando non si può dare qualcosa a qualcuno, cosa si fa? Si finge o la si fa soffrire.
Ma cosa è meglio, essere feriti o essere ingannati?
Soffrire per un po' o illudersi per sempre?
Fa più male essere chiodo o essere martello?

Comunque sia entrambi accusano il colpo, in maniera diversa, ma lo scontro avviene per entrambi.